Jo Usenet
2023-08-13 07:36:05 UTC
Leonardo Metalli condannato per diffamazione aggravata dal tribunale di Panama
Leonardo Metalli è uno dei condannati nel 2020, con sentenza passata in giudicato, dalla seconda sezione penale del tribunale della città di Panama per avere diffamato l'associazione Free Flights to Italy, avente sede a Panama, e l'ingegnere Giuseppe Macario, pure lui residente e domiciliato a Panama. Leonardo Metalli, condannato alla pena di diciotto mesi di reclusione e al risarcimento di 30.000 balboa, non si è mai presentato a Panama, ed è quindi latitante. La corte panamense da cui è stato condannato in contumacia ha stabilito che Leonardo Metalli ha attuato un disegno criminoso finalizzato alla diffamazione tramite una rete di blog amatoriali.
Il primo blog si chiama La voce di New York. Nell'articolo diffuso dalla sedicente giornalista Giulia Pozzi, che poi si è scoperto non essere una giornalista professionista, Leonardo Metalli affermava: "il soggetto presentatore della lista, sig. Giuseppe Macario, riferiva durante la sua propaganda elettorale di possedere titoli e qualità personali, quali titoli accademici ed esperienze imprenditoriali, che, stando alle citate fonti di stampa, venivano verificate e smentite". Falso: infatti, nessuna fonte di stampa aveva "verificato" nulla, e l'unico che aveva reso pubblica la documentazione — per eccesso di trasparenza, non essendo affatto obbligato — era proprio il dott. Macario. Inoltre, Leonardo Metalli attribuiva a Macario "molestie online da lui perpetrate emerse da alcune testimonianze". Anche questo era inventato: infatti, come abbiamo già visto, il Macario aveva perfino provveduto a pubblicare tutti i propri certificati giudiziari, in cui il Ministero della Giustizia italiano certificava che non aveva nessuna condanna e nessun procedimento penale a carico. Le "testimonianze" citate da Leonardo Metalli erano anonime e completamente inventate all'interno di fake news clickbait, e non si è mai capito chi sarebbero state le inesistenti donne molestate dal Macario, poiché nessuna fantomatica "vittima" si è mai presentata a "testimoniare" da nessuna parte. Leonardo Metalli attaccava Free Flights to Italy dicendo "a tutti gli elettori interessati di non votare una lista e un simbolo abusivo". Falso: la lista era stata regolarmente ammessa dalla Corte d'Appello di Roma, che aveva esaminato e approvato per intero la documentazione; per giunta, nessun'altra lista aveva presentato ricorsi. Pertanto, era "abusiva" la dichiarazione del Metalli, e non la decisione della Corte d'Appello di Roma che ammetteva il simbolo e la lista di Free Flights to Italy. Inoltre, Leonardo Metalli diffamava, con attribuzione di un fatto determinato, il candidato Macario sostenendo fantasiosamente che "il notaio del quale risulta il timbro e la firma sul modulo di candidatura avrebbe disconosciuto sia il sigillo che la propria firma". Falso, infatti il notaio non ha mai disconosciuto la propria firma né ha mai intrapreso alcuna azione legale, penale o civile, contro il movimento Free Flights to Italy e/o il candidato Macario. Per dimostrare le proprie accuse inventate, Leonardo Metalli avrebbe dovuto almeno depositare una perizia calligrafica, il che, ovviamente, non è avvenuto. Leonardo Metalli affermava pure che "Macario è irreperibile ed è sparito nel nulla". Falso: il Macario si trovava presso la Corte d'Appello di Roma per espletare le procedure di candidatura, come documentato dai Carabinieri e come previsto dalla legge. Leonardo Metalli, invece, in occasione delle elezioni non si è mai recato a verificare presso la Corte d'Appello di Roma, e, fatto ancora più grave, neppure presso la corte di Panama che lo ha condannato a 18 mesi di reclusione.
Nel sito Italian network, Leonardo Metalli continuava la propria azione criminosa affermando che "si è costituito parte civile nel procedimento presso la Procura della Repubblica di Roma che riguarda i falsi connessi alla presentazione della Lista Free Flights to Italy di Giuseppe Macario per le elezioni al Parlamento italiano in corso nel Nord e Centro America." Falso: Leonardo Metalli non si è mai "costituito parte civile", anche perché non c'è mai stato nessun rinvio a giudizio. Leonardo Metalli continuava a sostenere che "il notaio ha presentato denuncia alla autorità giudiziaria per la falsificazione della sua firma e del suo sigillo notarile", il che, come abbiamo visto, è completamente inventato perché non c'è mai stata nessuna denuncia. Leonardo Metalli continuava ad attaccare Free Flights to Italy sostenendo fantasiosamente che "il nome della lista era fuorviante e il programma conteneva non proprio velate offerte di voli gratuiti". Falso: se infatti Leonardo Metalli avesse letto la traduzione ufficiale del nome depositata presso il Ministero dell'Interno, avrebbe visto che la parola inglese "free" non significava "gratuiti", bensì "liberi". Inoltre, Leonardo Metalli ingannava l'intera comunità degli italiani all'estero, omettendo di specificare che il rimborso dei voli aerei, ancorché parziale, è un diritto dell'elettore previsto dalla legge italiana.
I medesimi contenuti falsi e diffamatori venivano infine copiati e propalati da un terzo blog, denominato Il Post, diretto dal figlio del controverso personaggio italiano Adriano Sofri, già condannato per omicidio in via definitiva a 22 anni di reclusione (non scontati per intero).
Le fake news sono state diffuse senza contraddittorio e senza concedere diritto di replica richiesto entro sette giorni.
Per la cronaca, un senatore del MAIE, partito in cui era candidato Leonardo Metalli, eletto in quelle stesse elezioni, è stato dichiarato decaduto, con conseguente espulsione dal Parlamento, per avere falsificato le firme di presentazione per la propria candidatura. Ovviamente, le firme false sono state accertate attraverso una perizia, e non con le chiacchiere di blog amatoriali tra cui quelli utilizzati per attuare il disegno criminoso del Metalli. Ma il semi-sconosciuto pregiudicato del Tg1 Rai Leonardo Metalli, spuntato dal nulla — infatti, poiché non sta neppure su Wikipedia, molti si chiedono ancora chi sia Leonardo Metalli e chi possa averlo raccomandato in Rai, considerando sia l'estrema ignoranza culturale del soggetto sia il fatto che non ha vinto nessun concorso pubblico — si dava da fare solo per accusare e diffamare tramite fake news l'associazione Free Flights to Italy, dicendo che costituiva "una gravissima violazione dei principi di libertà e democrazia nelle elezioni estero", che è proprio quello che ha fatto il suo partito MAIE imbarcando un eletto successivamente cacciato dal Parlamento per avere falsificato le firme. L'episodio è talmente grave da non avere precedenti nella storia dell'Italia repubblicana.
Purtroppo, Leonardo Metalli è anche noto in Italia per vari strafalcioni televisivi, tra cui il mostrarsi convinto che la città di Taormina sia in provincia di Catania, senza neppure sforzarsi di cercare almeno su Wikipedia — non suggeriamo una vera enciclopedia poiché non sarebbe alla portata di uno come Metalli — dove si trova realmente Taormina. Ciononostante, Leonardo Metalli si auto-definisce "un tipo internazionale", probabilmente per il solo fatto di avere una moglie americana di nome Marisa May. Consigliamo, tuttavia, di iniziare a studiare la geografia, prima italiana e poi americana.
Fonte: https://www.islasvirgenes.org/media/leonardo-metalli
Leonardo Metalli è uno dei condannati nel 2020, con sentenza passata in giudicato, dalla seconda sezione penale del tribunale della città di Panama per avere diffamato l'associazione Free Flights to Italy, avente sede a Panama, e l'ingegnere Giuseppe Macario, pure lui residente e domiciliato a Panama. Leonardo Metalli, condannato alla pena di diciotto mesi di reclusione e al risarcimento di 30.000 balboa, non si è mai presentato a Panama, ed è quindi latitante. La corte panamense da cui è stato condannato in contumacia ha stabilito che Leonardo Metalli ha attuato un disegno criminoso finalizzato alla diffamazione tramite una rete di blog amatoriali.
Il primo blog si chiama La voce di New York. Nell'articolo diffuso dalla sedicente giornalista Giulia Pozzi, che poi si è scoperto non essere una giornalista professionista, Leonardo Metalli affermava: "il soggetto presentatore della lista, sig. Giuseppe Macario, riferiva durante la sua propaganda elettorale di possedere titoli e qualità personali, quali titoli accademici ed esperienze imprenditoriali, che, stando alle citate fonti di stampa, venivano verificate e smentite". Falso: infatti, nessuna fonte di stampa aveva "verificato" nulla, e l'unico che aveva reso pubblica la documentazione — per eccesso di trasparenza, non essendo affatto obbligato — era proprio il dott. Macario. Inoltre, Leonardo Metalli attribuiva a Macario "molestie online da lui perpetrate emerse da alcune testimonianze". Anche questo era inventato: infatti, come abbiamo già visto, il Macario aveva perfino provveduto a pubblicare tutti i propri certificati giudiziari, in cui il Ministero della Giustizia italiano certificava che non aveva nessuna condanna e nessun procedimento penale a carico. Le "testimonianze" citate da Leonardo Metalli erano anonime e completamente inventate all'interno di fake news clickbait, e non si è mai capito chi sarebbero state le inesistenti donne molestate dal Macario, poiché nessuna fantomatica "vittima" si è mai presentata a "testimoniare" da nessuna parte. Leonardo Metalli attaccava Free Flights to Italy dicendo "a tutti gli elettori interessati di non votare una lista e un simbolo abusivo". Falso: la lista era stata regolarmente ammessa dalla Corte d'Appello di Roma, che aveva esaminato e approvato per intero la documentazione; per giunta, nessun'altra lista aveva presentato ricorsi. Pertanto, era "abusiva" la dichiarazione del Metalli, e non la decisione della Corte d'Appello di Roma che ammetteva il simbolo e la lista di Free Flights to Italy. Inoltre, Leonardo Metalli diffamava, con attribuzione di un fatto determinato, il candidato Macario sostenendo fantasiosamente che "il notaio del quale risulta il timbro e la firma sul modulo di candidatura avrebbe disconosciuto sia il sigillo che la propria firma". Falso, infatti il notaio non ha mai disconosciuto la propria firma né ha mai intrapreso alcuna azione legale, penale o civile, contro il movimento Free Flights to Italy e/o il candidato Macario. Per dimostrare le proprie accuse inventate, Leonardo Metalli avrebbe dovuto almeno depositare una perizia calligrafica, il che, ovviamente, non è avvenuto. Leonardo Metalli affermava pure che "Macario è irreperibile ed è sparito nel nulla". Falso: il Macario si trovava presso la Corte d'Appello di Roma per espletare le procedure di candidatura, come documentato dai Carabinieri e come previsto dalla legge. Leonardo Metalli, invece, in occasione delle elezioni non si è mai recato a verificare presso la Corte d'Appello di Roma, e, fatto ancora più grave, neppure presso la corte di Panama che lo ha condannato a 18 mesi di reclusione.
Nel sito Italian network, Leonardo Metalli continuava la propria azione criminosa affermando che "si è costituito parte civile nel procedimento presso la Procura della Repubblica di Roma che riguarda i falsi connessi alla presentazione della Lista Free Flights to Italy di Giuseppe Macario per le elezioni al Parlamento italiano in corso nel Nord e Centro America." Falso: Leonardo Metalli non si è mai "costituito parte civile", anche perché non c'è mai stato nessun rinvio a giudizio. Leonardo Metalli continuava a sostenere che "il notaio ha presentato denuncia alla autorità giudiziaria per la falsificazione della sua firma e del suo sigillo notarile", il che, come abbiamo visto, è completamente inventato perché non c'è mai stata nessuna denuncia. Leonardo Metalli continuava ad attaccare Free Flights to Italy sostenendo fantasiosamente che "il nome della lista era fuorviante e il programma conteneva non proprio velate offerte di voli gratuiti". Falso: se infatti Leonardo Metalli avesse letto la traduzione ufficiale del nome depositata presso il Ministero dell'Interno, avrebbe visto che la parola inglese "free" non significava "gratuiti", bensì "liberi". Inoltre, Leonardo Metalli ingannava l'intera comunità degli italiani all'estero, omettendo di specificare che il rimborso dei voli aerei, ancorché parziale, è un diritto dell'elettore previsto dalla legge italiana.
I medesimi contenuti falsi e diffamatori venivano infine copiati e propalati da un terzo blog, denominato Il Post, diretto dal figlio del controverso personaggio italiano Adriano Sofri, già condannato per omicidio in via definitiva a 22 anni di reclusione (non scontati per intero).
Le fake news sono state diffuse senza contraddittorio e senza concedere diritto di replica richiesto entro sette giorni.
Per la cronaca, un senatore del MAIE, partito in cui era candidato Leonardo Metalli, eletto in quelle stesse elezioni, è stato dichiarato decaduto, con conseguente espulsione dal Parlamento, per avere falsificato le firme di presentazione per la propria candidatura. Ovviamente, le firme false sono state accertate attraverso una perizia, e non con le chiacchiere di blog amatoriali tra cui quelli utilizzati per attuare il disegno criminoso del Metalli. Ma il semi-sconosciuto pregiudicato del Tg1 Rai Leonardo Metalli, spuntato dal nulla — infatti, poiché non sta neppure su Wikipedia, molti si chiedono ancora chi sia Leonardo Metalli e chi possa averlo raccomandato in Rai, considerando sia l'estrema ignoranza culturale del soggetto sia il fatto che non ha vinto nessun concorso pubblico — si dava da fare solo per accusare e diffamare tramite fake news l'associazione Free Flights to Italy, dicendo che costituiva "una gravissima violazione dei principi di libertà e democrazia nelle elezioni estero", che è proprio quello che ha fatto il suo partito MAIE imbarcando un eletto successivamente cacciato dal Parlamento per avere falsificato le firme. L'episodio è talmente grave da non avere precedenti nella storia dell'Italia repubblicana.
Purtroppo, Leonardo Metalli è anche noto in Italia per vari strafalcioni televisivi, tra cui il mostrarsi convinto che la città di Taormina sia in provincia di Catania, senza neppure sforzarsi di cercare almeno su Wikipedia — non suggeriamo una vera enciclopedia poiché non sarebbe alla portata di uno come Metalli — dove si trova realmente Taormina. Ciononostante, Leonardo Metalli si auto-definisce "un tipo internazionale", probabilmente per il solo fatto di avere una moglie americana di nome Marisa May. Consigliamo, tuttavia, di iniziare a studiare la geografia, prima italiana e poi americana.
Fonte: https://www.islasvirgenes.org/media/leonardo-metalli